Scoperto Assicurazione: cos'è ed esempi su come funziona

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Lo scoperto assicurativo è la percentuale del danno che l’assicurato deve sostenere di tasca propria in caso di sinistro. In pratica, rappresenta la parte del risarcimento che resta a carico dell’assicurato e non viene coperta dalla compagnia assicurativa.

Cos'è lo scoperto nell'assicurazione?

Al momento della sottoscrizione di una polizza assicurativa, può essere presente una clausola chiamata scoperto.

Lo scoperto consiste in una percentuale variabile applicata al valore del danno e determina quanto rimane a carico dell’assicurato. Non si tratta di un importo fisso, ma di una quota che viene calcolata ogni volta in base all’entità del sinistro.

Esiste inoltre il cosiddetto scoperto minimo, o minimo di scoperto: una soglia sotto la quale l’assicurato dovrà comunque versare una cifra fissa, anche se il calcolo percentuale risulta inferiore.

Lo scoperto conviene?

In genere, nei contratti assicurativi vengono indicati un valore minimo e uno massimo di scoperto applicabile.

Queste informazioni sono presenti sia nel contratto che nel set informativo della polizza.

Quando si richiede un preventivo per l’assicurazione auto o moto, è importante sapere che un valore di scoperto più alto comporta un premio assicurativo più basso, e viceversa. Per questo motivo, chi ha una buona condotta di guida e non ha causato sinistri può valutare l’opportunità di scegliere una polizza più economica che preveda uno scoperto maggiore.

Esempio: calcolo dello scoperto

Supponiamo di avere una polizza con uno scoperto del 10% e un scoperto minimo di 500 €.

Ecco come verrebbero calcolati i risarcimenti in tre scenari differenti:

  • Se il danno è di 1.000 €, lo scoperto del 10% equivale a 100 €, ma poiché è inferiore al minimo previsto, l’assicurato dovrà comunque pagare 500 €. Rimborso: 500 €.
  • Se il danno è di 2.000 €, lo scoperto del 10% è 200 €, ancora inferiore al minimo: l’assicurato paga 500 € e riceve 1.500 €.
  • Se il danno è di 10.000 €, lo scoperto del 10% è 1.000 €, superiore al minimo: l’assicurato paga 1.000 € e la compagnia rimborsa 9.000 €.

Differenza tra scoperto e franchigia

Lo scoperto e la franchigia sono due clausole che riducono l’importo del risarcimento, ma funzionano in modo diverso:

La franchigia è una somma fissa che non viene risarcita dalla compagnia, indipendentemente dall’ammontare del danno. Lo scoperto, invece, è una percentuale variabile applicata all’importo del danno.

Esistono due tipi di franchigia:

  • Franchigia relativa: se il danno è inferiore alla franchigia, non si riceve alcun rimborso. Se invece è superiore, la compagnia rimborsa l’intero importo.
  • Franchigia assoluta: l’importo della franchigia resta sempre a carico dell’assicurato, anche se il danno supera la soglia prevista.
Esempi di Franchigia
Franchigia RelativaFranchigia Assoluta
  • Polizza cristalli con franchigia relativa di 200 €: se il danno è di 50 € non si riceve rimborso; se il danno è di 250 €, la compagnia rimborsa l’intera somma.
  • Copertura Kasko con franchigia assoluta di 200 €: se il danno è di 100 €, l’assicurato paga tutto; se è di 500 €, la compagnia rimborsa 300 € (500 € - 200 €).

Scoperto e franchigia possono coesistere?

Sì, molte polizze prevedono sia lo scoperto che la franchigia. In caso di sinistro, la compagnia applicherà la clausola più penalizzante per l’assicurato, ovvero quella che comporta la maggiore spesa.

Facciamo un esempio: supponiamo una polizza con scoperto del 10%, franchigia di 500 € e un danno da 2.000 €. Lo scoperto sarebbe di 200 €, ma poiché la franchigia è più alta, il rimborso verrà calcolato applicando quest’ultima: l’assicurato riceverà 1.500 €.

Perché esistono scoperto e franchigia? Queste clausole hanno due scopi distinti: la franchigia serve a evitare che la compagnia debba gestire danni di lieve entità (a volte anche sospetti o fraudolenti); lo scoperto è pensato per incentivare comportamenti prudenti da parte degli assicurati, che in caso di sinistro dovranno comunque contribuire economicamente.

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